27 giugno 2011

Chieti - Infiorata


A Chieti, ormai la festa, viene definita dei "colori" e dell'amicizia. E' arrivata ormai alla sua 17° edizione. Il momento più intenso della "Infiorata", a parte le bellissime creazioni, è sicuramente quella della realizzazione dei grandi quadri floreali. Nel giorno del Corpus Domini, questa kermesse richiama centinaia di persone che, assiepate lungo il percorso, assistono alla processione, che calpestando al suo passaggio questi "quadri di fiori", chiude la "festa" con la solita lunghissima predica del vescovo. Da notare il notevole apporto in euro del comune, quantificato in 10.000 euro cash, per la realizzazione di tutti i quadi floreali. La maggior parte dei fiori era costituito da centinaia di garofani rossi. Un garofano quanto costa oggi? Mezzo euro? Oppure se preso all'ingrosso 20 centesimi? Se i fiori erano quantificati sull'ordine di 46.000, cosa è costato ogni singolo quadro? Cosa è costata tutta la kermesse? E sopratutto è necessario una spesa cosi ingente in una città che non riesce a mettere insieme, per mesi i soldi per restituire alla cittadinanza il servizio della Scala Mobile? E' remunerativo questo evento in termini di pubblicità e ritoni turistici o è solo un sistema come un altro per soddisfare le esigenze o meglio i capricci di un Vescovo? Per fortuna che le varie associazioni hanno aderito, per le realizzazioni, gratuitamente e sin dal mattino, tracciati i disegni sull'asfalto, hanno deposto i petali per i vari quadri floreali, lavorando ininterrottamente per 4 o 5 ore, accucciati sull'asfalto. All'inizio c'è il quadro della S.S. Trinità seguito da quello della Madonna della Vittoria e a seguire lungo il Corso da tutte le altre parrocchie e associazioni. Quello della Madonna degli Angeli è posizionato nei pressi della piazzetta G, B, Vico, tenuto in "vita" da un ometto che innaffia il tutto con acqua sgorgante da una pompa a stantuffo. Alle 19, dopo la messa che si è celebrata nella chiesa del Seminario Regionale della Trinità, tra 2 ali di folla è partita la processione con in coda l'Arcivescovo di Chieti e Vasto, seguito da un imbarazzatissimo sindaco che con la sua fascia tricolore a tracolla pestava anche lui sui fiori ormai diventati fieno. Il corteo concludeva la sua "corsa" in Piazza San Giustino, non pienissima per l'occasione, per ascoltare un'altra predica che l'Arcivescovo Forte teneva da un altare improvvisato, posto a metà scalinata del Duomo. La mia domanda è: "Ne valeva la pena (visto gli altissimi costi) in un periodo di "crisi" mondiale insistere con queste manifestazioni? Ci sarà un ritorno per la citta' di Chieti ? Ai posteri l'ardua sentenza... noi adesso subiamo queste manifestazioni pazientemente... fino al prossimo lamento della giunta... nen c'è stanne li quatrine!

nonno enio


4 commenti:

  1. Pure dalle mie parti c'è la tradizione dell'infiorata, anche se quest'anno era in tono dimesso causa crisi. E' sempre un bel vedere

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  2. Io credo che una festa che ha 17 anni meriti di proseguire: è vero che c'è la crisi, ma conviene sempre investire in qualità.
    Anzi, potevi mettere qualche foto in più!

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  3. Anche qui c'è una festa simile a quella di Angelo Azzurro.
    Io le apprezzo davvero queste tradizioni.

    Buon martedì!

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  4. Non ho potuto partecipare alla manifestazione perchè impegnato a comporre un articolo.
    Questa tradizione dei quadri realizzati con i fiori è ricorrente in molti comuni italiani.
    Pur essendo socio della Associazione Teate Nostra che realizza questo evento, non ho MAI PARTECIPATO...
    Non ho mai accettato che questi QUADRI FLOREALI venissero calpestati e quindi ridotti A NIENTE.
    Per realizzarli confesso che si fa tanta fatica.
    L'asfalto scotta e devi restare inginocchiato per ore.
    Questi quadri che alla fine sono molto belli, IO li lascerei così fatti sino a quando i fiori non si seccano, anche per un paio di giorni.
    Ma essere " massacrati" passandoci sopra io non lo accetto.A cosa serve tanta fatica?
    Ma ancora peggio che significa CALPESTARE I SOLDI.
    Non so da cosa venga questa usanza...

    Luciano Pellegrini

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