17 maggio 2014

Chieti - IL GARGANO LO SPERONE D’ITALIA -SECONDA PARTE


Mentre sto scrivendo, un’agenzia di stampa comunica che…, Domenica 11 maggio “La gazzetta del mezzogiorno”, Messi in salvo a Vieste  dieci trabucchi storici di GIANNI SOLLITTO …, Dopo la consegna ufficiale al sindaco di Vieste, da parte della capitaneria di porto di Manfredonia, del titolo di legittimità dei dieci trabucchi storici disseminati lungo la costa viestana (Santa Croce, San Francesco, Ripa Chianchitto, San Lorenzo, Punta Lunga, Torre Porticello, Chianca, Punta della Testa, Porticello, Molinella),la giunta municipale, con propria deliberazione, ha deciso di coinvolgere direttamente nella gestione e manutenzione delle strutture le due associazioni costituitesi negli anni scorsi, vale a dire “ La Rinascita dei Trabucchi Storici” e “Il Trabucco garganico”. Questa notizia soddisfa la mia riflessione. Ora bisogna solo collaborare e lavorare! Altro elemento fondamentale che fa parte del paesaggio garganico, sono la presenza di numerose Torri di avvistamento, costruite al fine di difendere il territorio dalle invasioni turche. Le torri erano localizzate ad una determinata distanza l’una dall’altra in modo da consentire l’avvistamento di nemici e poter subito dare l’allarme attraverso segnali visivi, fuochi, rumori con campane, altro.



Queste torri hanno per lo più piccole dimensioni e sono formate da un unico ambiente sopraelevato rispetto al terreno per motivi di difesa. L’ingresso è sul lato monti. Le torri sono prive di decorazioni ed  hanno un’altezza intorno ai dodici  metri. Le torri hanno più o meno tutte la stessa forma quadrangolare, a piramide tronca, e le loro pareti sono leggermente inclinate. L’ingresso avveniva tramite scale in legno che all’occorrenza venivano ritirate, per non consentire l’accesso. Alcune di queste torri sono ancora oggi ben conservate, altre invece, adattate agli agenti atmosferici, si sono parzialmente danneggiate.I trabucchi che ho visitato, che ho documentato con enorme difficoltà, in assenza di un qualsiasi pezzo di carta che indicasse il nome, sono: il trabucco Tufara o di Torre Porticello - il trabucco di Molinella la cui la costa assomiglia alla cresta di un gallo, molto frastagliata, forse la più bella - il Trabucco di Punta Lunga - il Trabucco S. Lorenzo (Sulla punta di San Lorenzo è sita l’omonima Chiesa rupestre del X - XII sec.) - il Trabucco di San Francesco, sull’omonima punta, che è il più antico Trabucco, a Vieste. Arrivato a Vieste dopo quattro ore,ho approfittato per visitare la città alta. Vieste basa la sua economia sull'industria turistica, possiede, infatti, un gran numero di strutture ricettive. Una parte importante la svolgono l'artigianato e tutte le attività marinare. Il centro storico di Vieste è estremamente suggestivo per le sue stradine strette e sinuose, talvolta congiunte da archi ed è reso caratteristico dalle sue case bianche e le scalinate. Luoghi di interesse sono il Castello, che venne fatto costruire da Federico II di Svevia e che domina Vieste dall’alto, residenza della marina militare e quindi…non si può visitare. La cattedrale è dedicata alla Madonna dell’Assunta, conclamata nel 1981, da Giovanni Paolo II, a "Basilica Minore". E’ costruita in una delle zone più alte di Vieste. La chiesa in stile romanico pugliese si riconosce in perfetta armonia con il campanile, non particolarmente slanciato, ma sapientemente progettato in stile barocco. L’interno della Basilica a tre navate, reca tracce di continui adattamenti sovrapposti nel corso dei secoli. Della struttura originaria medievale rimane pochissimo. Il 31 maggio 1646 ci fu un terremoto paragonato al decimo grado della scala Mercalli. Crollarono tutte le case tra il Castello e la Cattedrale.Anche il campanile, la facciata centrale


La Festa in onore di S. Maria di Merino, la protettrice di Vieste, è uno degli eventi più importanti della città di Vieste. Che si festeggia il nove maggio.Durante la Festa , la statua viene portata in processione sulle spalle, dalla Cattedrale di Vieste fino al Santuario di Santa Maria di Merino, la distanza è circa dieci chilometri. Da notare che il trono sul quale la Madonna viene trasportata, è predisposto in modo che la statua, durante la processione, rivolge lo sguardo verso i due lati della strada, all’andata il mare, ed al ritorno i campi. Il Mare e la Terra , infatti, sono le principali risorse degli abitanti di Vieste, che la Madonna benedirà e proteggerà con il suo sguardo.Bellissima ed intensa giornata conclusa con un’ottima cena a base di pesce. Il 3 maggio, ancora previsioni pessime, tanta pioggia, però non mi sono fermato e sono partito da Vieste, direzione Peschici. Il nome Peschici, anch’essa città turistica, è probabilmente di origine slava, indica un suolo sabbioso. Ho preferito non passeggiare per la città perché per tornare a Chieti, in itinere, avevo programmato altre opportunità da conoscere, per cui sono andato sul piccolo promontorio roccioso di Punta S. Nicola per visitare i due trabucchi dominanti la spiaggia, San Nicola e Manaccora, distanti circa seicento metri. Il trabucco San Nicola con i suoi pali rivolti verso il mare è uno dei pochi ancora in attività, adiacente ad un ristorante . Punta S. Nicola è anche un ottimo punto panoramico che consente di osservare il versante orientale dell’abitato di Peschici, le sottostanti baie e la vicina Punta di Manaccora, famosa per i suoi ritrovamenti archeologici, le falesie e le grotte marine che si affacciano sulla spiaggia. E’ stato interessante raggiungere il trabucco Manaccora procedendo su un facile traverso su placca. Il tempo trascorre veloce, devo tornare in macchina e proseguire verso Vico del Gargano dove esiste un leccio monumentale davanti la chiesa dei cappuccini. L'altezza è di 17 metri e la circonferenza del tronco è di circa 5 metri . A trapiantarlo nella sua attuale posizione fu fra Nicola intorno all’anno1700. Quindi più di 300 anni, ma non c’è documentazione storica. Nel 1934, durante una tempesta, un grosso ramo cadde, lasciando un vuoto visibile ancora oggi. Da un terrazzo si ammira anche un bel panorama su Rodi, Peschici, la costiera del Gargano. Soddisfatto di questa veloce visita, l’altra tappa è a San Nicandro Garganico dove esiste la Dolina carsica "Pozzatina”. Dolina significa valle…, sono buche raggruppate in luoghi precisi delle montagne e colline. Ci sono varie forme di dolina, la Pozzatina ha una forma circolare che somiglia ad una bacinella, ad una conca chiusa. Il termine carsismo indica l'attività chimica esercitata dall'acqua, soprattutto su rocce calcaree, sia di dissoluzione sia di precipitazione. Pozzatina è la seconda dolina più grande d’Europa e rappresenta uno dei fenomeni carsici più importanti d'Europa. Lunga oltre 650 metri , larga 400 metri e profonda intorno ai 100 metri . Il terreno della parte inferiore, di forma pseudo-circolare, è molto fertile ed è coltivato ad avena. Le pareti sono intensamente verdi e ricoperte da una fitta vegetazione di lecci e querce. Una stretta mulattiera, permette di scendere fino in fondo all'anfiteatro naturale. Impossibile percorrerla perché resa molto scivolosa per la pioggia intensa. Mi ha colpito la bellezza di un fiore che faceva capolino fra l’erba alta e bagnata, stava lì per farsi notare,…, alto una ventina di centimetri, di un abbagliante colore viola trasparente, ramificato, alla cui sommità c’era un fiocco. Il suo nome è Lampascione, chiamato anche cipollaccio col fiocco o giacinto dal pennacchio.


In diverse interviste televisive, Renzo Abore ha sentenziato che…,“non sei di Foggia, se non conosci il lampascione”. I lampascioni vengono utilizzati in cucina come insalata, in aggiunta negli arrosti con le patate, per realizzare gustose frittate, conservati sott’olio, sott’aceto, bagnomaria. Ha anche proprietà diuretiche, lassative e disinfettanti intestinali. Non ho potuto coglierli per la pioggia a catinelle e per il terreno inzuppato. Peccato! Ora, l’ultima destinazione è il ritorno a casa,Chieti, ma ancora rapidi sguardi al lago di Varano e al paludoso lago di Lesina, con un colore limaccioso e un forte puzzo di fogna. Peccato per la foresta umbra che non ho potuto visitare, sarà per una prossima volta. L’itinerario che avevo scelto era di partire da Monte Sacro e percorrere l’incantevole “sentiero delle Orchidee”, sono fiori dalle forme e colori meravigliosi. Questo promontorio, il Gargano, è una località da tenere in evidenza. Il turista non si annoia, perché offre molti interessi per le coste,il mare,le colline, la flora, la fauna, la storia e la gastronomia.

Scritto da Luciano Pellegrini
Le foto le trovate sul link: Gargano

2 commenti:

  1. io ci sono statto nel 2000 con Donatella, la mia attuale moglie e abbiamo fatto visita alla vecchia chiesa di Padre Pio e abbiamo sostato a lungo davanti alla sua tomba.Mi ricordo l'impressione che mi ha fatto, ascoltare i racconti delle persone che erano in fila con me, racconti di presunti miracoli o guarigioni inspiegate o inspiegabili, tali da far venire, ricordo ancora, una famiglia da Torino tutti gli anni a ringraziare il Santo.Io confesso e non me ne vergogno che ho sentito il famoso "profumo" sostando nel luogo dove lui era sepolto.

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  2. Mi viene proprio voglia di andare sul Gargano, ho i ricordi del viaggio di nozze!!!

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