30 aprile 2014

Chieti - I Maccheroni alla chitarra al tricolore


 Sarà stata la festa della liberazione che mi ha fatto pensare al tricolore e quindi ho avuto l'idea di preparare un primo piatto con un condimento al tricolore. Il condimento al tricolore è realizzato con la zucchina (verde), il porro (bianco) e la pancetta (rossa). Cucinare ed unire bene questi ingredienti ha realizzato una salsa leggera, gustosa, appetitosa, rilassante all'occhio, con un profumo delizioso. La ricetta l'ho chiamata :I Maccheroni alla chitarra al tricolore. I Maccheroni (in dialetto maccarunə) alla chitarra, sono un prodotto tipicamente abruzzese realizzato con un attrezzo, " lu carratore", un attrezzo rettangolare fatto col legno, in genere di faggio,dove sono inserite delle corde di acciaio tirate, alla distanza di pochi millimetri (2 o3). Per tirarle, si usa un dispositivo, una chiave di legno. Facendo pressione con il matterello sulla sfoglia, che in dialetto si chiama "la pettele", i fili della chitarra tagliano la sfoglia e si ottengono degli spaghetti a sezione quadrata, detti pertanto spaghetti alla chitarra, particolarmente adatti ai ragù e ai sughi di carne, però...


Ingredienti: Per I Maccheroni - 4 uova - 400 grammi di semola di grano duro - Un pizzico di sale

Preparazione: Versare la semola di grano duro sulla spianatoia, creare una cavità al centro come "un vulcano" e aggiungere le uova con un po' di sale. Ora con una forchetta, sbattere le uova e con dolcezza, a poco a poco, cominciare ad incorporare la farina dai lati della cavità. Continuare in questo modo fino a che l'impasto diventa omogeneo e non avrà completamente assorbito la farina. A questo punto, si inizia a impastare la pasta sulla spianatoia infarinata aiutandosi con il palmo della mano fino a che il composto non risulta sufficientemente soffice ed elastico. La regola è che più si lavora l'impasto, più questo risulterà elastico e quindi facile da spianare. Quando la consistenza giusta è raggiunta, con l'impasto si forma una palla e si lascia riposare in un recipiente coperto (questo evita che si secca) per almeno un'ora, prima di stenderlo e tagliarlo. Trascorso questo tempo, viene preparata la sfoglia con il matterello. Quindi questa sfoglia si pone sulla chitarra e ci si fa scorrere sopra il matterello, in modo che i fili della chitarra penetrino in essa tagliandola a striscioline. L'accorgimento per far scendere la pasta tagliata è quello di strisciare con un dito sulla sfoglia tagliata alla base della chitarra, come se si volesse "suonare la chitarra." NOTA BENE... Oggi, il tempo è tiranno..., quindi per chi ha fretta, si possono realizzare i maccheroni alla chitarra usando un macchinario o comprarli già belli e pronti da cucinare nelle tante botteghe che fanno la pasta all'uovo. Si può chiudere un occhio...

Ingredienti per il condimenti - 150 grammi di pancetta molto magra. - 4 cucchiai di olio extravergine di oliva - 200 grammi di zucchina - 200 grammi di porro - Sale q.b. - Parmigiano


Preparazione: In un tegame antiaderente con coperchio di vetro, rosolare, senza olio, la pancetta. Questo accorgimento perché la pancetta non frigge, si asciuga, ma resta il sapore intatto, quindi si aggiunge l'olio che, dovendo condire i maccheroni, non bisogna essere tirchi. L'olio deve essere extravergine e DOP, deve avere un sapore corposo, amaro e pizzicare la gola, come insegnano gli assaggiatori. Tagliare le zucchine a rondelle, un millimetro di spessore, affettare il porro e unire i due ingredienti alla pancetta. Farli insaporire, unire mezzo bicchiere di acqua, aggiungere il sale, chiudere con il coperchio. Circa 15 minuti sono sufficienti per avere la salsa cotta, la prova forchetta ci da la sicurezza..., deve entrare nella zucchina. Intanto far bollire l'acqua e versarci i maccheroni alla chitarra. Come tornano a galla, scolarli e travasarli nel tegame, girare per far assorbire il condimento. Se dovesse la pasta asciugarsi troppo e non scivolare, nessuna paura, aggiungere poca acqua di cottura. Togliere dal fuoco e preparare i piatti con l'aggiunta di un cucchiaio di condimento messo da parte e parmigiano. Il vino..., deve essere corposo, Montepulciano rosso.

 
Scritto da: Luciano Pellegrini - Le foto sul link: FOTO

24 aprile 2014

Chieti - Sic transit gloria mundi


Quel volto sorridente con nella mano destra un libro dal titolo «Le grandi riforme» rappresenta, del tutto involontariamente, il detto latino «Sic transit gloria mundi» ora che dovrà andare (almeno qualche ora) al centro per anziani e disabili vicino casa per espiare una condanna per frode fiscale. E quel volto sorridente di  Silvio Berlusconi, scolpito nel marmo, è l'archetipo di una politica che sembra essere finita se non altro perché l'anagrafe anche per il Cav (ex Cav) è implacabile. Tuttavia, quell'enorme scultura realizzata diversi anni fa con un masso di roccia a forma di cima proveniente dalla cava dell'altopiano di Asiago, ora giace in un anonimo piazzale della Bassa Valsugana, ai bordi della Statale 47. Un destino ben diverso da quello che si proponevano gli ideatori della mega statua: artigiani, imprenditori della Valsugana ma anche di Belluno e Vicenza. Cinquanta quintali di marmo come le migliori statue dei Ciaucescu e dei Bresnev, figli di un comunismo ormai defunto. Era il 2006 e quella statua realizzata dallo scultore Gianni Gnesotto «Geso da Campese» doveva finire all'interno della villa di Arcore vicino al mausoleo che entrerà in funzione alla dipartita di Silvio. Ma quell'effige di Silvio Berlusconi non è mai partita dalla Valsugana e l'investimento di 25 mila euro naufragato miseramente ai bordi di una strada di periferia.

nonnoenio


15 aprile 2014

Chieti . Tranquilli ci pensa Renzi


Il fardello del debito pubblico italiano si fa sempre più pesante. Tanto che a febbraio ha toccato un nuovo massimo storico, superando addirittura i 2.100 miliardi di euro. Per l'esattezza, il debito è arrivato ormai alla quota record di 2.107,2 miliardi di euro con un aumento di 17 miliardi e mezzo rispetto a gennaio. Le entrate, invece, hanno messo a segno solo un lieve incremento rispetto a un anno prima. La Banca d'Italia come ogni mese misura nel dettaglio, nel supplemento al Bollettino statistico, le principali voci del bilancio dello Stato. Per febbraio, scorporando il debito pubblico, i tecnici di Via Nazionale rilevano che l'incremento riflette per 10,7 miliardi il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche e per 6,8 miliardi l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (pari a fine febbraio a 64,8 miliardi, 49,6 a febbraio del 2013). L'emissione di titoli sopra la pari ha operato invece in senso opposto per 0,1 miliardi. Con riferimento poi alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 19,0 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è diminuito. Niente paura comunque ci pensa Renzi: basterà operare qualche ulteriore trattenuta sulle pensioni, sugli assegni d'invalidità e di accompagnamento, sulle tasse sui rifiuti e magari una piccola patrimoniale... Ci penserà lui sempre un modo elegante ed indolore a risollevare l'economia...

nonnoenio

10 aprile 2014

Chieti - Le incisioni rupestri a Civitaluparella (CH)

Il CAI – Club Alpino Italiano, di Lanciano, CH, domenica 6 Aprile, ha organizzato una bella escursione culturale, proponendo la visita alle incisioni rupestri di Civitalupaella CH. Civitaluparella è un comune della provincia di Chieti con 350 abitanti, ad un’altezza di 903 m sul livello del mare, situata in una zona spettacolare del Medio Sangro. La cittadina conserva i suoi tratti urbanistici originali, con vie anguste e antiche costruzioni in pietra locale. Il nome Civitaluparella deriva da due testimonianze. La prima è Civitas, appellativo usato in età medievale per le località in cui era esistito un nucleo abitativo romano, anche se di piccola entità, mentre la seconda testimonianza si ritiene essere Luparius (o Luparus), derivante dalla parola tardo-latina luparius, cioè “cacciatore di lupi”.


 Nel territorio comunale sono stati scoperti incisioni rupestri che attestano la presenza di insediamenti nella zona già dalla preistoria. Abbiamo iniziato l’escursione con la visita alle Pastine o Parete Manzi. Nel febbraio 2006 su una parete di roccia leggermente sporgente in fuori, furono individuate dal prof. Aurelio Manzi, una figura umana e almeno tre figure geometriche, dipinte in rosso, e inoltre due segni cruciformi martellinati con incisioni rupestri risalenti alla fine dell’età del bronzo. Il luogo si configura come un possibile posto di culto preistorico. L’aspetto più interessante del contesto è costituito dal fatto che, proprio in corrispondenza dell’estremità del masso interessata dalle incisioni, nella parete contigua, sono incise due croci e vi è un tratto di parete che è fortemente levigato. Si pensa che la superficie del masso, accostato alla parete,di una larghezza e lunghezza corrispondenti alla misura di una persona media, fosse usata come banco o “letto” per persone che, singolarmente, vi si dovevano distendere sopra; tale operazione, ripetuta moltissime volte, deve aver provocato la levigatura del masso.


Questo sito che si configura come un possibile luogo di culto preistorico, ha la caratteristica che questa seduta magico - religiosa, potesse coinvolgere il sonno terapeutico.  Manutenzione.  Percorrendo un sentiero ben curato e con un intenso profumo di aglio selvatico e menta, siamo arrivati alla Grotta di Cicco,in località Pennarossa, dove nella primavera del 2008, il signor Antonino Di Cicco ha scoperto vari disegni e dipinti incisi su una lunga parete di roccia, a circa 750 m sul livello del mare. C’è da restare emozionati nel vedere le incisioni di uomini a cavallo e in piedi , animali, croci e un ostensorio . Ci sono anche una serie di date (1771, 1801 o 1804, 1811, 1818, 1822, 1839 ) e un nome inciso in lettere maiuscole.


Riprendiamo il cammino per raggiungere Civitaluparella, l’ultimo tratto è ripido, ma si intravvedono le case.Sul sentiero ci sono tanti asparagi e zone con le piante di assenzio o artemisia, di colore verde argentato e da un sapore estremamente amaro. A Civitaluparella ci fermiamo presso l’edificio scolastico, dove cuochi volontari ci fanno trovare un dignitoso pranzo caldo a base di sagne e fagioli, salsiccia arrosto, insalata con aggiunta di erbe di bosco, frutta e vari dolci “caserecci” innaffiato da ottimo vino. Non poteva mancare il du botte che ha accompagnato canti e balli.



 Prima di ripartire, una visita al museo del medio sangro, gestito da una associazione locale, Calliope, è obbligatorio. All’ingresso del museo c’è la statua in bronzo di Calliope, Musa  della poesia nella mitologia greca. Infine, la visita ai ruderi del castello Caldora che svetta sulla parte più alta del paese.Lo sguardo corre lontano con la vista di decine di paesi, molto piccoli, che sembrano in pianura, ma sono tutti costruiti in media collina e montagna. Un paesaggio a perdita d’occhio.

Sceitto da: Luciano Pellegrini

Le foto dell'escursione sono sul link: FOTO

07 aprile 2014

Chieti - Appalti truccati pure in Lombardia


Ci lamentiamo sempre per gli appalti truccati e subappaltati a ditte in odore di mafia Nella ricostruzione post terremoto quì ad Aquila, ma non devono stare allegri, su neanche i miei ex concittadini lombardi. Quì anche c'erano appalti truccati in modo da essere aggiudicati sistematicamente a «una ristretta cerchia di professionisti», in spregio alle  procedure previste dalla legge, ai principi di trasparenza e ai criteri del minor aggravio di spesa per gli enti pubblici. C'è questo alla base del sistema di illeciti che ha decapitato i vertici di «Infrastrutture Lombarde», la controllata della Regione Lombardia per la realizzazione di opere come ospedali, scuole ma anche il nuovo Pirellone, incaricata anche di conferire consulenze e assistenze legali stragiudiziali e assistenza tecnica-amministrativa per lavori legati a Expo, con investimenti previsti per 11 miliardi.Gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Milano hanno portato in carcere tal Rognoni, il direttore generale di Infrastrutture Lombarde e amministratore della partecipata Costruzioni autostrade Lombarde e il capo dell'ufficio gare e appalti: Pierpaolo Perez. Ai domiciliari invece sono finiti Maurizio Malandra, direttore amministrativo della società regionale, gli avvocati Carmen Leo, Fabrizio Magrì, Sergio De Sio, Giorgia Romitelli  e un ingegnere Salvatore Primerano. Le richieste di custodia cautelare sono state firmate dal gip Andrea Ghinetti, su richiesta del procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dei pm Paola Pirotta e Antonio D'Alessio. Il giudice, inoltre, ha anche ordinato l'interdizione da attività direttive e dalla professione di ingegnere per nove persone, tra cui De Donno ai vertici della G-Risk (settore sicurezza), l'ex ufficiale del Ros tra i protagonisti della cosiddetta trattativa Stato-Mafia, nominato dall'ex presidente Formigoni «membro del Comitato per la legalità e trasparenza delle procedure regionali dell'Expo». Le accuse per tutti, a vario titolo, vanno dall'associazione per delinquere alla truffa, dalla turbativa d'asta al falso. Se questa è l'Italia che cambia, stiamo freschi... tutti votati ad arricchirsi... e chi se ne frega!Per fortuna che c'è la magistratura a riportare tutti con i piedi sulla terra.

nonnoenio

Chieti - Insieme di Musica Antica Fairy Consort

 L'Insieme di Musica Antica Fairy Consort, (gruppo o compagno fatato ndr.), nasce a Chieti nel 1982, per iniziativa di tre musicisti, Luca Dragani, Maurizio Garofolo e Michele de Angelis, appassionati di canto e strumenti, come il flauto dolce e il liuto. All'inizio questi musicisti si proponevano in trio, con una voce solista tenorile e due strumenti. Il filone musicale era la musica rinascimentale che è la musica classica composta in Europa nel corso del Rinascimento, approssimativamente quindi tra il Quattrocento e il Cinquecento. Il gradimento e il successo di questa musica li ha spinti ad aumentare l'organico sia vocale che strumentale: Mariusz Szymanski baritono - Paola Incani mezzosoprano - Luca Matani violino e viola -Roberto Torto flauti dolci - Marco Felicioni traversa - Jasmina Capitanio viole da gamba - Luca Marzetti violone - Walter D'Arcangelo organo - Mauro Navarri violino e controtenore. La molla che li fa stare bene insieme da tanti anni, è l'amicizia. Da tener presente che diversi musicisti, tutti diplomati in conservatorio, lavorano giornalmente come medico, dirigente, impiegato e rubano il loro tempo libero a studiare i brani per i concerti e in estate frequentano seminari musicali, per migliorare il linguaggio e l'estetica della musica, accettando anche la spesa,ma si fa per la passione alla musica. Luca Dragani ha inoltre approfondito lo studio della musica vocale seguendo i corsi di Annibale Cetrangolo, David Stantcliffe e soprattutto Jurgen Jurgens e nel suo entusiasmo e poliedricità di interessi, ha dato vita nel 1986 a un coro polifonico, la Confraternita Corale della Cintura. Risale all'anno 2000 la prima orchestra barocca da camera a Chieti,con strumenti originali, per iniziativa del suo direttore stabile Luca Dragani ,dopo aver seguito corsi di antichi strumenti a fiato del  Rinascimento come l'Oboe con Arjane van Gelderen e l'Oboe Barocco con Alfredo Bernardini e corsi di Viola da Gamba, con Roberto Gini e Maurizio Less e di Flauto Dolce con Sergio Balestracci e Stefano Bragetti. L'esigenza di un repertorio barocco, stabilmente proposto, nasce intorno al 2002, con il progetto Aurea. Un altro passaggio è stato il repertorio della Musica antica la cui esecuzione moderna si basa sull'impiego di strumenti musicali "storici" e su una ricerca musicologica che attinge direttamente alle fonti originali.


Con l'Associazione Culturale "Fairy Consort",Luca Dragani organizza da molti anni a Chieti "Musica e.."  con un repertorio di musica sacra e profana. Ho chiesto a Luca Dragani se aveva simpatie su autori e brani. La sua risposta è stata che forse, Josquin Desprez - Coeur desolez par toute nation, (cuori desolati di tutte le nazioni,unitevi...) è l'autore che gli suscita emozioni forti, che gli fanno rizzare i peli, ma anche La Déploration sur la mort de Johannes Ockeghem,sempre di Josquin des Prez Johannes Ockeghem (Saint-Ghislain, 1410 – Tours, 6 febbraio 1497) è stato un compositore fiammingo, il più rappresentativo della seconda generazione della scuola franca fiamminga. È da alcuni considerato il più importante compositore fra Guillaume Dufay e Josquin Des Prez. Per commemorare la sua morte, Josquin Des Prez compose un mottetto La déploration de la mort de Johannes Ockeghem sul testo di un poema, Nimphes des bois, di Jean Molinet, brano toccante e tuttora di una certa notorietà, nella quale sapientemente il compositore imita in alcuni passaggi lo stile compositivo del maestro scomparso, in omaggio alla sua arte. Alla notevole fama che ottenne già in vita, corrispose la non minore risonanza che ebbe la sua morte. Persino Erasmo da Rotterdam scrisse un lamento funebre per Ockeghem, successivamente musicato da Johannes Lupi.

Il Fairy Consort, nel concerto di fine anno, 30 dicembre 2013, alle ore 19 nella Chiesa di S. Domenico, nel cartellone di Musica e... hanno proposto un programma esclusivo di brani Sull'iconografia musicale e Sacro Rinascimentale in Abruzzo composti da autori abruzzesi con musiche di Lupacchino dal Vasto, Cesare Tudino da Atri, Ippolito Sabino da Lanciano, Alessandro Aglione da Spoltore e Alessandro Capece da Rieti (allora in Abruzzo), con la partecipazione di nuovi collaboratori, come il soprano Eugenia Corrieri e il baritono Christian Starinieri. L'Insieme di Musica Antica Fairy Consort è una bella realtà cittadina che offre una forma di musica che deve essere difesa e ascoltata, sia dagli appassionati che dai giovani.

Scritto da: Luciano Pellegrini

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04 aprile 2014

Chieti - Recuperiamo le tradizioni


 Nell’ambito del Progetto “Recuperiamo le Tradizioni” per riportare alla luce una ritualità di grande valore che pochissimi ricordano e molti non conoscono, con la collaborazione del professor Francesco Stoppa, direttore del C.A.T.A.(Centro Antropologico Territoriale Abruzzo),è stato programmato a Chieti il Ciclo di feste Calendariali che parte da Sant’ Antonio Abate, il 17 gennaio e prosegue con il Carnevale, le Bambole Volanti ( Mezza Quaresima), i Canti della Passione, la Festa del Maio. Domenica 30 marzo, alle ore 18.00, in corso Marrucino,Centro Storico della città, a cura delle Associazioni Lu Ramajett e Camminando Insieme si è svolto la festa “Seghe a lu mezze la vecchije”. Questa festa che ormai è diventata una consuetudine in Città, è una sorta di rottura della Quaresima e al tempo stesso una ripresa del Carnevale e un’anticipazione della Pasqua. La Quaresima segna i giorni che passano dalla fine del Carnevale alla Pasqua. Questo è un periodo nel quale i Cristiani dovrebbero astenersi dai cibi “grassi” per ricordare i quaranta giorni di digiuno di Cristo. Tuttavia il cibo della Quaresima non è solo legato alla penitenza e all'astensione dalla carne, ma anche alla propiziazione.

     
Questo comportamento rituale indica la preparazione ad un passaggio che avviene in questo periodo equinoziale che segna il finire dell'inverno e l'arrivo della primavera. Il culmine della Quaresima è la "spezzatura" della stessa (IV domenica) che è ricordato sia dalla chiesa cristiana (Laetare detta domenica della gioia), sia dalle tradizioni popolari di radice pagana, tramite la festa di “Sega la Vecchia a mmèzza Quaresime, se tajje ‘mmezze la vècchie”. Questa Vecchia è una pupa di pane o biscotto, la quale ha sette piedi o sette piume e sette lingue, le quali vengono risaltate una per una, prima di spezzare in due la pupa e distribuirla a familiari e amici. Spesso reca una rocca per filare o un canestro in testa pieno di pesci. Questi pesci che nel mondo tradizionale erano marinate alla scapece, aringhe affumicate, o sarde salate e baccalà o stocco consumati con cime di rapa, e pizza di randinje, bastardoni fritti. Tanto è vero che nella iconografia medievale la “Quaresima” è rappresentata come una vecchia rinsecchita che brandisce un’arringa essiccata. Questa aringa, in realtà un tempo un cibo prezioso e saporito, rappresenta la continuità della vita, cosi come nella simbologia cristiana. D'altra parte anche attraverso il fuso della “vecchie” che fila la lana della nostra esistenza, associamo il concetto che non c’è vita senza morte, e non c’è morte senza rinascita. ( F.Stoppa) 



Oltre alla magia del numero sette, sette cibi di magro che rappresentano la penitenza purificatoria legata alle sette settimane che coprono la quaresima, sette è il numero magico che aumenta la potenza dell'azione magica, al pesce che simbolizza la dea Madre, alle forbici per tosare la lana delle pecore,questa festa è un ricordo delle feste romane legate alle Moire, divinità che avevano il compito di ricordare all’uomo che il suo destino è nelle mani di una entità fuori dal suo controllo.Considerato che nella tradizione e anche nelle antiche religioni, l’equilibrio tra gli elementi della natura è la cosa più importante, alla pupa dea-madre si affianca il cavallo che rappresenta la parte maschile. In realtà queste pupe e questi cavalli sono immagini, o almeno hanno la stessa logica, delle primordiali divinità Ctonie maschili e femminili, addette al governo dei fenomeni naturali, della fertilità e del raccolto. Le bambole volanti, hanno il compito di fertilizzare i luoghi su cui volano. Per questo vengono appese a cordicelle legate alle canne che i partecipanti alla festa si divertono a far volare. Al termine della sfilata, in piazza G.B.Vico, le associazioni hanno dedicato al pubblico presente alcune danze accompagnate dal suono di tre du botte. Dopo la “spezzatura” della pupa, i presenti hanno potuto gustare anche un buon vino.

Scitto da: Luciano Pellegrini

Le foto le trovate al link: FOTO