22 agosto 2014

Chieti - I COMMERCIANTI DI SERIE B


Non potevano mancare le lamentele per l’evento del “Chietinstrada Buskers Festival”svoltosi a Chieti dal 14 al 16 agosto. Chi hanno reclamato? Tutti i commercianti del centro storico compreso fra il quartiere Trivigliano e Porta Pescara. Questi due quartieri si trovano alla fine del corso Marrucino, dove si è svolto l’evento. Quindi, in itinere. I commercianti di questo centro storico,molto frequentato dalla movida dei giovani, con caratteristici locali, pagano le tasse e vorrebbero avere le stesse occasioni, dignità e rispetto dei loro colleghi.Mi hanno sottolineato che hanno investito soldi per prenotare i tavoli e riempire il frigo di viveri. Invece, al contrario di quanto dichiarato in conferenza stampa dal Presidente dell’Associazione “Chietinstrada”, nonché Consigliere Comunale, Giovanni Di Paolo, che si augurava affinché i negozianti fossero pronti all’accoglienza delle migliaia di visitatori e dei gruppi sempre più numerosi di turisti provenenti dall’Europa, sono stati dimenticati. Le cifre delle presenze all’evento, che ha avuto inizio nel 2006 con 25mila persone, con una crescita vertiginosa sino a toccare 170mila persone nel 2011, ha avuto successivamente un calo nel 2013 a 100mila persone.

Quest’anno, nessuno si è preso il grattacapo di dare “i numeri”… ma persone se ne sono viste poche, anche per ciò che si è offerto con i pochi soldi a disposizione. Funamboli, giocolieri e poca musica di qualità. Poi, c’è stato anche lo sbarramento al POZZO, piazza Valignani, dove si sta realizzando una fontana brutta e contestata dai cittadini. Fra alcuni mesi si voterà per l’elezione del sindaco e c’è da giurare che questa categoria di lavoratori, non dimenticherà questo ed altre ingiustizie subite.

Scritto da : Luciano Pellegrini  agnpell@libero.it

12 agosto 2014

Chieti - Il Riformista


Il riformista


L’italian Costituzione,
un model di perfezione,
che da tutti fu esaltata,
or dev’esser riformata.
E si cambiano le norme
col debito ognor più enorme.
Va il Governo al voto sotto,

Renzi esclama: “Me ne fotto”,
ed aggiunge, poi, di botto:
“Resto qui fino al Diciotto,
mentre intanto giro il mondo
con il volto mio…giocondo”.

Tra corrotti e corruzioni
torna in campo Berlusconi,
che ai  “servizi” già associato,
vuole essere consultato,
per poter rivendicare,
d’esser buono a governare.

Non si parla di lavoro,
ogni posto è a peso d’oro,
in un mondo di evasori,
con le tasse son dolori,
così chi cent’euro incassa,
la metà paga di tassa.

I consumi sono in calo
e nessun si dà allo scialo,
pur poco chiaro è una cosa:
ci son poveri ormai a iosa,
ma quello che  più rincresce,
che di ricchi il gruppo cresce.

Nell’Italia ormai si sa
che qualcosa più non va!
Le Banche per loschi fini
sono piene di quattrini.
Han passato ogni misura,
Danno soldi solo a usura,
ed il popolo italiano,
stenderà tra un po’ la mano,
e così tira a campà
come fanno i “vu cumprà”. (m.d.)

 
Mario D’Alessandro, giornalista e poeta dialettale, in odor di vacanze del Governo, ha voluto regalarci qualche” versaccio” sulla nostra situazione del bel paeseAgosto 2014

11 agosto 2014

Chieti - FINALMENTE L'ACQUA

 Dopo otto anni, l’acqua finalmente scorre. Ai contadini di Piazza Malta, a Chieti,area assegnata giornalmente al mercato ortofruttifero, par non vero! Hanno aperto il rubinetto, increduli, ma l’acqua esce ed è fresca. Ora, con il caldo terribile, per loro che iniziano a lavorare alle cinque del mattino sino a mezzogiorno, hanno la gioia di rinfrescare il viso, lavarsi le mani, bere, inumidire gli ortaggi. Perché per un lavoro di pochi euro si è voluto penalizzare questa categoria di lavoratori, la maggior parte anziana, senza risolvere il problema per tanti anni?


 La risposta che l’amministrazione mi ha dato è “la burocrazia”! Non ho meriti, ho solo fatto il mio dovere di cittadino, criticare, scrivere, informare, suggerire soluzioni. Ora i contadini ringraziano il sindaco, Umberto di Primio, che mi aveva assicurato che a breve l’acqua, almeno da un rubinetto, sarebbe sgorgata.

La notizia non l’ho resa pubblica,ho voluto prendermi tempo, per non fare la brutta figura come per la statua di Giovanni Chiarini, depositata nella polvere in una stanza buia e che da tanti anni, a parole, dovrebbe trovar miglior dignità. Sta ancora lì… ad aspettare! Però contentiamoci, fra le urgenze, l’acqua indubbiamente è al primo posto!




Luciano Pellegrini  agnpell@libero.it

06 agosto 2014

Chieti - La mela fa bene al sesso


La mela è il frutto del peccato? Si, questa convinzione trova oggi un supporto scientifico. Le mele, tra le varie proprietà che hanno, aiutano anche sul piano sessuale. Il dottor Tommaso Cai,ha recentemente pubblicato su una prestigiosa rivista medica internazionale «Archives of Gynecology and Obstetrics» i risultati di un studio condotto su 738 giovani donne, abitanti nin Italia, che dimostra come l'utilizzo di mele è correlato con una migliore sessualità. Dopo il via libera al vino e alla cioccolata, dunque, promosse a pieni voti anche le mele, di qualunque provenienza purché con la buccia. Lo studio basa i suoi presupposti sul fatto che nella mela è contenuta un'importante sostanza ad azione fitoestrogenica, la florizina. Infatti, questa sostanza ha proprietà benefiche sull'organismo femminile, non solo perché rappresenta anche un potente antiossidante, ma soprattutto perché può simulare gli effetti benefici degli estrogeni. L'effetto benefico sulla sessualità femminile delle mele è dimostrato da un più alto punteggio che le giovani donne che mangiano più mele raggiungono ad un questionario internazionalmente riconosciuto (il Female Sexual Function Index) sulla sessualità. Infatti, queste donne riportano una «soddisfazione sessuale». In conclusione l'uso quotidiano della mela è associato a migliori risultati nel test in pazienti di sesso femminile sessualmente attive con un aumento sia della lubrificazione che della funzione sessuale in generale. Sebbene questi risultati debbano essere interpretati con una certa cautela, dovuta alla piccola dimensione del campione dei pazienti, si può dire al momento che l'assunzione di una mela al giorno potrebbe migliorare la qualità della vita sessuale in giovani donne sessualmente attive.

nonnoenio

04 agosto 2014

Chieti - Chi ha paura di cambiare ?


La marcia sul Quirinale dei parlamentari e gli 8.000 emendamenti presentati in aula per affossare la riforma del Senato, sono l'emblema di un Paese, abbarbicato nella difesa dei privilegi di pochi a scapito dei più, nel timore di una cosa soltanto: il cambiamento. È questo il male profondo che affligge l'Italia oggi: la paura di cambiare. Piuttosto si preferisce la paralisi. L'incancrenirsi dei problemi. O addirittura, come nel caso di Alitalia, il fallimento della trattativa, cullando il retropensiero che poi sia lo Stato ancora una volta a metter mano al portafogli. Da oltre 30 anni, si discute del superamento del bicameralismo paritario. Fin dai tempi della Costituente ci si interrogò se aveva senso prevedere due assemblee parlamentari per fare la stessa cosa, con l'unico risultato di rallentare i lavori e rimandare le decisioni. Da decenni tutti, politici in testa, ripetono che la presenza di due camere uguali che si rimpallano l'un l'altra i testi legislativi, costituisce una delle cause principali per cui non si fanno le riforme: si parla, si parla e non si arriva mai al dunque. Ora che, finalmente, si prova a modificare un meccanismo bloccato, a dare centralità ad una camera elettiva, eliminando l'elezione diretta di un inutile doppione istituzionale, ecco che si scatena il finimondo. Ma da parte di chi? Dei diretti interessati, i senatori. Dietro il caos parlamentare delle ultime settimane, le ridicole quotidiane grida al «golpe» da parte di chi, come Grillo, la democrazia non l'applica nemmeno al suo movimento intruppato dentro un autoritarismo militare, c'è solo una ragione: la paura di perdere potere, o di dover cedere la poltrona. Sono 315 i senatori che non avrebbero più carica elettiva. Ma soprattutto attorno a loro gravitano centinaia e centinaia di interessati agitatori di presunto golpismo. Solo gli addetti al Senato (uscieri, stenografi, funzionari, ecc.) sono quasi mille, e tutti con stipendi da favola. La prospettiva di una camera ridotta nelle funzioni, sta dando loro la testa. Si difendono le lungaggini dei politicanti di Roma, più o meno ladrona. Si inventano colpi di stato, e presunti attacchi piduisti alla democrazia. L'importante è non cambiare. Fino allo sprofondamento finale. Ma allora sarà troppo tardi. Anche per cambiare.

nonnoenio