08 settembre 2015

Chieti - La Germania è un Paese solidale?


La Germania è un Paese solidale? Lo è stato anche con la Grecia? La solidarietà tedesca è diventata «visibile a tutti» soltanto in questi giorni se si considerala politica e la straordinaria reazione di apertura del governo e della società tedesca di fronte al dramma dei profughi. E' da lodare la capacità di Angela Merkel, «una leader che osserva molto, anche troppo, prima di agire, ma poi agisce con risolutezza», di trovare sempre «le parole giuste»: In questi giorni ha detto: "Wir schaffen es" (ce la facciamo). Questa espressione è il modo che ha per contrastare le paure della gente, è una spinta che in questi giorni funziona benissimo, in poche parole è il suo ‘yes we can’. "Non sono per una società multiculturale -continua- «dobbiamo fare di queste persone cittadini tedeschi, musulmani europei». Per contrastare il pericolo che in Germania prenda piede quella che alcuni sociologi già definiscono la «società parallela», Merkel ha deciso di dare un segnale, perché nessuno lo ha fatto. Adesso anche David Cameron si è mosso un pò. Hollande si sta impegnando di più mentre i paesi dell’Est Europa invece fanno ancora molto poco. La Germania sta superando i clichèe su se stessa: avrebbe potuto agire burocraticamente, aspettando che i formulari fossero riempiti invece, ha spalancato le porte a migliaia di persone. La sfida però sarà fare poi di questi profughi dei cittadini tedeschi. Innanzitutto dovranno imparare il tedesco, poi bisognerà trasmettere loro le capacità per inserirli nel mondo del lavoro: serve un processo di qualificazione differenziata. E dovranno far capire loro che la religione è una questione privata quindi niente Sharia.Tutto questo significa anche un enorme lavoro con molti costi, ma se dovesse riuscire alla fine sarebbe un’enorme chance per tutto il Paese. Il problema è che non lo si sa mai all’inizio con certezza... auguri Angela!


8 commenti:

  1. i migranti sono arroganti e pretenziosi perché sono islamici, loro sono padroni dove mettono piede, perché tutto il mondo è del loro dio, noi non siamo padroni a casa nostra, anzi noi dobbiamo essere loro servi, informarsi sul corano.

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  2. Secondo me la Merkel ha capito che non si può impedire il flusso di profughi e che deve dare l'esempio e da brava ed energica tedesca ha preso la situazione in mano dando anche un esempio come gestire questi profughi. Penso che riusciranno a integrali, ovviamente ci vuole tempo e costanza.

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    1. La differenza è che loro ospitano profughi che hanno tutto il diritto di essere ospitati e che a guerra finita torneranno volentieri nelle loro terre (come la stragrande maggioranza dei profughi in tutte le guerre del mondo), noi ospitiamo clandestini che non scappano da nessuna guerra e che pretendono. La situazione in Germania poi è leggermente diversa da quella di alcune parti d'Italia dove la gente non trova lavoro nemmeno sottopagato. Quindi ora, che loro passino dai buoni della situazione non mi sta bene, questo euro-disastro è causato principalmente dalla Germania e dai poteri forti tedeschi e l'incapacità di bloccare gli sbarchi è frutto di una politica europea assente per interessi esclusivamente dei paesi che non bagnano direttamente il mar mediterraneo.

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  3. La Germania accoglie ma non a caso ( fa i suoi calcoli a differenza degli altri che fanno solo casini italia compresa) Siriani dal momento che spesso sono cristiani, istruiti giovani tutte cose che servono in societa anagraficamente vecchie.E' COSA nota che un laureato costa ad uno stato 165 000 euro in Italia e 200 000 in Germania gioco forza che importarli gia pronti è un affare anche se sorge il dubbio che preparazione ha un ingegnere Siriano o altro ? E' a livelli occidentali o va riqualificato come quelle della DDR che non facevano auto AUDI MA TRABANT?

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  4. è un bene che vadano tutti in germania, lì i caporioni sono seri e sapranno educarli al lavoro ed al rispetto delle regole, molti son convinto che se ne torneranno ai loro paesi non appena si accorgeranno che le patate che mangiano per essere così buone sono fritte nello strutto di porco

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  5. Nonostante sia mancato parecchio tempo dal mondo dei blog, vedo che è sempre animato da gente che mentalmente è decisamente squallida!

    Ciao Enio e bentrovato.

    Personalmente, pur rallegrandomi per quanto sta accadendo, ho qualche dubbio sul comportamento della Merkel. Credo, in particolare, che ci sia molto "interesse" in ciò che sta facendo e poco di "umanitario".

    Intanto, non accolgono i migranti che, seppur a decine di migliaia, stanno arrivando in Europa e rappresentano un'emergenza al pari dei profughi siriani. Per i migranti, di qualunque nazionalità siano, valgono i trattati di Dublino. Se li deve cuccare il Paese in cui arrivano.

    Invece, per i siriani ha sospeso quei trattati ed ha "imposto" agli altri stati europei di sospenderli, visto che già parla di quote di ripartizione e quote di accoglimento (500mila l'hanno in Germania, e comunque a seconda delle necessità dell'industria tedesca).

    Inoltre, mi rimane incomprensibile l'atteggiamento tenuto dalla Merkel con la Grecia e questo, diametralmente opposto, con i siriani.

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  6. Sono e resto perplesso poiché questo improvviso risveglio della solidarietà con una certa categoria di "rifugiati" cozza contro quello che è stato fatto con la Grecia.

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  7. Nel presentarsi come i «timonieri» dell'Unione, i ministri di Francia e Germania hanno ieri tentato di rifilare ai Paesi di prima linea (Grecia, Italia e la stessa Ungheria) la patata bollente di un lavoro enorme, come quello del censimento dei migranti e delle operazioni di cernita tra rifugiati da un lato e persone alla ricerca di una migliore sistemazione economica, dall'altro. Lo scopo è quello di accogliere i primi e di respingere i secondi. Respingere come? Respingere dove? Nessuno lo sa. Un'Europa in difficoltà nei confronti della propria opinione pubblica rischia di affondare nelle sabbie mobili di scelte difficilissime, col risultato che- se il coordinamento tra i 28 Stati dell'Unione non sarà reale ed efficace- continueranno a svilupparsi quelle incertezze e quelle ambiguità che fanno solo il gioco dei trafficanti di esseri umani. L'Europa ha bisogno di chiarezza. Ieri non se ne è vista molta, anche perché c'è chi- in un contesto tanto preoccupante- non trova nulla di meglio da fare che prendersela con Schengen. Ecco Parigi ipotizzare la ripresa dei controlli alla frontiera italiana.

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